La raccolta del grano duro del 2025 si è ormai conclusa e ci si prepara alla semina per l’anno a venire. E’ tempo, però, di fare i conti e analizzare quelli che sono stati i risultati dell’annata agraria appena chiusa.
Analizziamo insieme i dati disponibili ad oggi e che ci vengono forniti dalle principali fonti di informazione.
Il comunicato stampa diramato il 10 luglio da Italmopa, l’Associazione Industriale Mugnai d’Italia, parla di volumi in sensibile incremento e di una buona qualità della materia prima. La produzione nazionale 2025 di frumento duro fa registrare, rispetto al raccolto 2024, un sensibile incremento dei volumi che dovrebbero situarsi complessivamente in circa 4.365.000 tonnellate, ossia una crescita di oltre il 24% circa rispetto alla produzione 2024 calcolata in 3.515.000 tonnellate.
Un risultato riconducibile essenzialmente ad un incremento delle superfici coltivate e, soprattutto, delle rese medie per ettaro costatate nelle principali Regioni produttrici del Centro, del Sud e delle Isole. […] A giocare un importante ruolo in questo scenario è stato anche l’andamento favorevole del clima, rispetto a quello degli anni precedenti.
Le Regioni italiane più produttive sono state la Regione Puglia, con una produzione stimata di 950.000 tonnellate, seguita dalla Regione Sicilia con 800.000 tonnellate, dalla Regione Marche 580.000 tonnellate e dalla Regione Emilia Romagna con 450.000 tonnellate.
L’ISMEA (Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare) svolge un ruolo chiave nella raccolta, analisi e pubblicazione dei dati di mercato e di costo per le produzioni agrarie. In attuazione della normativa di settore, l’Istituto ha reso disponibili sul suo sito i costi medi di produzione per la raccolta del frumento 2025. I dati, relativi al raccolto 2025 e accompagnati da un documento di approfondimento, dettagliano i costi medi di produzione per il grano duro e tenero, analizzati per cluster omogenei e rappresentativi delle aree più interessate dalla coltura. […]